Scegliere le attività funzionali giuste per allenare una porzione del corpo così complessa può non essere facile. La mano infatti, organo fondamentale del nostro essere umani, viene utilizzata quotidianamente da tutti noi per svolgere le più disparate operazioni.
“… La mano è quell’organo fine e complicato nella sua struttura, che permette all’intelligenza non solo di manifestarsi, ma di entrare in rapporti speciali con l’ambiente: l’uomo prende possesso dell’ambiente con la sua mano e lo trasforma sulla guida dell’intelligenza, compiendo così la sua missione nel gran quadro dell’universo”. Da “Il Segreto dell’Infanzia” di M. Montessori
Ho voluto compilare una prima breve lista di attività funzionali, quindi non occupazioni vere e proprie ma attività che mirino al recupero di funzioni specifiche. Non sono altro che spunti, idee utili da cui partire per i momenti di scarsa fantasia. Ognuna di esse può essere variata sulle capacità effettive dell’utente e dovrebbe, idealmente, essere inserita in un programma riabilitativo che preveda l’uso di quella determinata funzione all’interno di un’occupazione vera e propria. Inoltre dovrebbe come sempre essere considerato l’utilizzo fondamentale del guiding e della facilitazione da parte del terapista per rendere queste attività funzionali adeguate al paziente e non andare incontro a compensi strategici o alterazioni del tono.
Il materiale che vedrete utilizzato per queste attività funzionali è volutamente di facile reperibilità (quasi sempre si trova in ogni casa). Spesso troverete riferimenti all’arto colpito perchè ho in mente il paziente emiplegico, ma ovviamente possono essere utilizzate in numerose altre situazioni cliniche (in molte patologie neurologiche ad esempio, quali la sclerosi multipla o la m. di Parkinson, sono presenti deficit anche agli arti superiori).
Inoltre tutte queste attività funzionali è bene che all’inizio vengano svolte da seduti, ma in pazienti con abilità sufficienti possono (e devono!) essere proposte anche in stazione eretta, che rappresenta sempre una complicazione alla nostra proposta.

Attività | ___ | Mettere delle mollette su una scatola: da seduto, il paziente deve prendere una molletta e applicarla sul bordo di una scatola da scarpe, come farebbe sul filo dei panni, mentre con l’altra mano tiene ferma la scatola. Successivamente può spostare le mollette da un bordo all’altro. Infine, deve levarle una alla volta e lasciarle cadere all’interno della scatola. |
Principali funzioni esercitate | Presa a pinza o tridigitale Coordinazione intra-limb (all’interno della mano: per posizionare correttamente la molletta tra le dita) Coordinazione bimanuale | |
Variazioni | Più semplice: la mano colpita è quella che tiene ferma la scatola, che pian piano può iniziare a ruotare per facilitare il compito dell’altra mano. Più difficile: utilizzare mollette più rigide; posizionarle su una scatola posta in alto; prendere le mollette da un cestino posto in basso |

Attività | ___ | Mantenere un vassoio con entrambe le mani: seduto su di un tavolo, con i gomiti poggiati, il paziente sostiene un vassoio con entrambe le mani. Sul vassoio il terapista appoggia un bicchiere di carta e gli chiede di non farlo cadere. |
Principali funzioni esercitate | Supinazione dell’avambraccio Attività selettiva di estensione delle dita Coordinazione bimanuale | |
Variazioni | Più semplice: sul vassoio non viene posto alcun oggetto; le mani non vengono mantenute esattamente sotto al vassoio, ma leggermente laterali così da diminuire il grado di supinazione. Più difficile: aumentare il numero di bicchieri, ponendoli agli angoli del vassoio; versare un po’ d’acqua nel bicchiere; posizionare sul vassoio un oggetto mobile come una pallina; chiedere di portare il vassoio in avanti come se volesse offrire da bere (cioè sollevando i gomiti dal tavolo) |

Attività | ___ | Controllare il pallone: il paziente appoggia la mano su un pallone (tipo over ball) non eccessivamente gonfio posto di fronte a sé sul tavolo con il gomito leggermente flesso. All’inizio dovrà solo mantenerlo fermo, senza scivolare e senza stringerlo eccessivamente. Se questo riesce, si chiede al paziente di farlo rotolare a destra e a sinistra, mantenendo sempre la mano ‘incollata’ al pallone. |
Principali funzioni esercitate | Supinazione dell’avambraccio Pronazione dell’avambraccio Prensione grossolana (attività in coordinazione sìncrona tra flessori ed estensori delle dita per non schiacciare eccessivamente il pallone) | |
Variazioni | Più semplice: con un over ball più sgonfio migliorerà il controllo del movimento. Più difficile: gonfiare maggiormente l’over ball; aumentare la velocità (Attenzione! La mano non deve mai stringere il pallone) |

Attività | ___ | Pallina nella scatola: il paziente tiene il coperchio di una scatola da scarpe con entrambe le mani. Al suo interno il terapista posiziona una pallina da tennis e gli chiede, inizialmente, di tenerla in un angolo della scatola. Successivamente gli chiederà di farla rotolare nell’angolo successivo, e così via, invertendo il giro a piacimento. |
Principali funzioni esercitate | Flesso-estensione del polso Pronazione e supinazione dell’avambraccio Prensione grossolana Attenzione e concentrazione alle richieste del terapista | |
Variazioni | Più semplice: il terapista aiuta il paziente a portare la pallina dove richiesto, il paziente deve solo tenerla lì per qualche secondo. Più difficile: il terapista suggerisce a piacere l’angolo dove desidera che vada la pallina, incalzando il paziente con un ritmo sostenuto; viene richiesto il passaggio da un angolo al suo opposto (anzichè al successivo), e richiesto che la pallina ci arrivi seguendo la diagonale e non passando da uno degli angoli intermedi |


Attività | ___ | Mettere a posto le penne: il paziente ha una serie di penne/pennarelli/matite poste sul tavolo e deve metterle una alla volta nel portapenne (ma può essere anche una scatola) che viene posizionato in alto o spostato di tanto in tanto dalla terapista (o da un’assistente) |
Principali funzioni esercitate | Presa fine e rilascio controllato dell’oggetto Flessione anteriore dell’arto superiore Flesso-estensione di gomito Attenzione, concentrazione ed esplorazione spaziale per trovare il portapenne | |
Variazioni | Più semplice: il portapenne è posto a livello del tavolo e non viene spostato; la mano colpita tiene solo il portapenne ma in un determinato punto del tavolo senza spostarsi. Più difficile: lo spostamento della scatola avviene ad ogni penna; gli oggetti utilizzati sono molto piccoli (ad es. fiammiferi al posto di penne) |
A presto con altre 5 attività funzionali per l’arto superiore!
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