Le modifiche ambientali e il superamento delle barriere architettoniche esistenti è una delle prime preoccupazioni dei familiari di una persona che si appresta alle dimissioni dall’ospedale e non ha ancora raggiunto piena autonomia e mobilità.
Infatti quando si torna a casa dopo un ricovero conseguente ad una lesione, ad esempio dopo un ictus, oppure nel corso della progressione di patologie degenerative come il Parkinson e la Sclerosi Multipla, potrebbe essere necessario apportare alcune modifiche alla propria abitazione per garantirne l’accessibilità nonostante la mobilità limitata.
Ovviamente le modifiche saranno diverse a seconda delle abilità effettive della persona, della patologia, e delle caratteristiche della casa stessa, ma possiamo dare una serie di consigli generali che sarà utile tenere in considerazione, almeno nella maggioranza dei casi, applicabili anche alla persona anziana con mobilità ridotta e a rischio di cadute.
Superamento delle barriere architettoniche in bagno
Il bagno è in generale il luogo in cui creare accessibilità (oltre che garantire il superamento delle barriere architettoniche) è più importante: è il luogo dove è più frequente che si verifichi una caduta, sia per lo spazio spesso ristretto che per le superfici umide e scivolose. Inoltre è sicuramente il posto dove per la persona con ridotta mobilità è più importante e significativo raggiungere una certa autonomia il prima possibile, per tornare ad avere un livello di privacy accettabile.

Maniglioni in bagno: soprattutto vicino al wc sarà necessario creare un appoggio sicuro per potersi sedere e rialzare in sicurezza. I maniglioni possono essere fissati alla parete di fianco al wc oppure di fronte, o anche essere messi a pavimento se gli spazi lo richiedono, l’importante è che ci siano e che siano disposti secondo le abilità della persona che li andrà ad utilizzare (ad es. quale mano utilizzerà per tenersi può incidere sul posizionamento del maniglione). L’altezza a cui vengono disposti varia tra gli 80-90 cm, in base non solo all’altezza della persona che li utilizza ma anche a quella dei sanitari. Un altro luogo dove il maniglione sarà necessario è la doccia, sia che si scelga di farla in piedi che da seduti.
Vale la pena ricordare, per quanto riguarda i maniglioni, che anche dove non fosse possibile effettuare le forature necessarie al montaggio dei maniglioni fissi, si può ricorrere a maniglioni mobili, con sistema a ventosa, purché di buona qualità (per non rischiare che l’aderenza alla superficie non sia affidabile). Qua un esempio di maniglioni a ventosa che consentono anche di creare sistemi di appoggio personalizzati (ad esempio a pavimento o a muro laterale al wc):
Ricordate che, per scegliere accuratamente quale maniglione e dove posizionarlo, la cosa migliore è rivolgervi al vostro Terapista Occupazionale di fiducia!
Doccetta flessibile per il bidet: il passaggio dal wc al bidet è estremamente complesso, spesso non è realizzabile in autonomia e sicurezza dal paziente con mobilità limitata. Per garantirne l’accessibilità è sufficiente installare una doccetta flessibile, che si trova in molti negozi di idraulica o fai da te, che permetta di svolgere il bidet rimanendo seduti sul water.

Alzawater: sono in commercio molti modelli di questo ausilio (anche chiamato rialzo per wc), comunemente utilizzato dalle persone anziane o successivamente ad un intervento di protesi d’anca per facilitare la seduta e l’alzata dal wc. In alcuni casi può essere utile anche in seguito ad una lesione neurologica centrale, soprattutto se la persona è particolarmente alta e/o il sanitario piuttosto basso. Ne esistono di diverse altezze e anche con maniglioni incorporati.

Sedile girevole per vasca: questo comodo ausilio garantisce l’accessibilità della vasca da bagno che grazie ad esso diventa più sicura della doccia. Potendosi sedere e scavalcare il bordo della vasca da seduti, infatti, non vi è pericolo di cadute. Da tenere conto, tuttavia, che potrebbe essere necessaria assistenza a far passare le gambe oltre il bordo della vasca, quantomeno le prime volte in cui si utilizza l’ausilio. Questo ausilio è, inoltre, prescrivibile dal medico specialista poiché riconducibile alla sedia per wc-doccia (come? Scoprilo qui).
Modifiche alla doccia: nel caso in cui non sia presente una vasca da bagno, sarà necessario utilizzare la doccia. L’ideale è rimuovere il piatto doccia per ottenere una doccia a pavimento, privandola quindi del gradino. Questa è l’unica soluzione se la doccia deve essere fatta direttamente dalla carrozzina. Se invece il livello di mobilità permette di superare il gradino, sarà necessario allargare quanto più possibile l’apertura della doccia (è preferibile rimuovere il box e mettere una tenda) per facilitare l’assistenza da parte del caregiver; installare un maniglione al suo interno per avere una presa sicura mentre si entra e se necessario utilizzare un sedile da doccia per svolgerla da seduti. Di sedili per doccia ne esistono di diversi modelli: da quelli a parete a quelli con i braccioli o i più semplici sgabelli. Solitamente suggerisco un modello con schienale, più sicuro rispetto allo sgabello. Purtroppo nessuno di questi è prescrivibile.
Tappetini antiscivolo: sia nella doccia che nella vasca (anche se viene utilizzato un ausilio) consiglio di mettere dei tappetini antiscivolo. Infatti anche dalla posizione seduta l’appoggio dei piedi è necessario per il mantenimento sicuro della posizione. Faciliterà inoltre eventuali trasferimenti riducendo il rischio di cadute.
Accessibilità in altri ambienti di casa
Rimuovere i tappeti: se in teoria è una cosa risaputa che i tappeti possono essere causa di cadute, non è poi altrettanto facile nella pratica convincere le persone a togliere tutti i tappeti da casa! Il mio consiglio è di rassegnarsi a metterli da parte, quantomeno nel primo periodo dopo la dimissione, con la possibilità di rimetterli se le abilità di deambulazione dovessero migliorare a sufficienza. La domanda che pongo sempre è: preferisce tenersi il tappeto o farsi un’altro ricovero per una caduta? Solitamente ci rimette il tappeto.
Camera da letto: in camera non è frequente che siano presenti ostacoli all’accessibilità, tuttavia può essere necessario accertarsi che almeno da un lato del letto ci sia sufficiente spazio per il trasferimento (nel caso in cui si utilizzi la carrozzina), che non siano presenti tappeti, e che il letto sia di un’altezza adeguata. Un letto troppo basso può essere problematico tanto quanto un letto troppo alto, così come un materasso troppo morbido (aumenta la difficoltà nei trasferimenti) o troppo rigido (aumenta il rischio di piaghe da decubito).
Se al momento del ritorno a casa persiste difficoltà nei trasferimenti dalla carrozzina al letto, può essere necessario l’installazione di una maniglia sul bordo del letto. La maniglia detta ‘capra’ invece, non è consigliabile per quei pazienti che stanno facendo progressi motori e funzionali, poiché li allontana dal movimento normale. Un letto regolabile in altezza, infine, nonostante possa essere una comodità particolare soprattutto per noi terapisti, solitamente non è necessario se è mantenuta una mobilità discreta. Nel caso in cui siano necessari, sia la capra che il letto regolabili sono prescrivibili.
Superamento delle barriere architettoniche fuori casa
Scale e gradini: oltre alle eventuali scale dei condomini, possono essere presenti anche gradini interni all’abitazione o subito prima dell’ingresso. È importante identificarli il prima possibile per evitare di avere brutte sorprese una volta rientrati a casa.
Quando la mobilità è buona e i gradini possono essere superati in piedi, l’unica accortezza è l’installazione di un corrimano (da entrambi i lati, poichè dovrà essere usato sia per salire che per scendere le scale).

Se il paziente non ha ripreso a camminare, tuttavia, dovremo accertarci che gli ingressi siano accessibili in carrozzina. Se i gradini sono pochi e lo spazio di fronte è sufficiente, può bastare una rampa per il loro superamento: tenete però presente che rampe con una pendenza elevata sono difficilmente gestibili in autonomia (e a volte anche con un caregiver).
Per il superamento delle barriere architettoniche come i gradini si può in alternativa utilizzare un servoscala (la piattaforma o poltroncina che si muove lungo un binario) che è utilizzabile anche in autonomia ma non è soggetto a prescrizione (ma solo a detrazione fiscale); oppure un montascale (a cingoli o a ruote) che necessita l’assistenza di un’altra persona per il superamento dei gradini, più adatto per scale particolarmente strette e prescrivibile dal medico specialista (come? Scoprilo qui).
Ascensore: la presenza di un ascensore ci facilita la vita, ovviamente, ma è importante che sia accessibile alla persona in carrozzina. Per questo è fondamentale prendere la misura dell’apertura della porta e della profondità prima della dimissione dall’ospedale e comunicarle all’ortopedia che si occuperà della fornitura dell’ausilio così che il suo ingombro consenta l’utilizzo dell’ascensore.
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