Una delle prime sfide che si affronteranno in seguito ad un ictus e alla conseguente emiplegia è la vestizione e svestizione: questa attività, prima svolta in maniera automatica, presenta effettivamente numerose problematiche motorie non indifferenti ed è importante imparare come risolverle per un suo corretto e sicuro svolgimento. La mancanza o il deficit di equilibrio è infatti una delle cause principali delle cadute a cui frequentemente si assiste in seguito ad una lesione, ed è ancora più frequente che avvengano durante un’attività impegnativa e che richiede tanti cambi posturali come la vestizione. Infatti il requisito necessario per lo svolgimento dell’attività è sicuramente il mantenimento di una postura seduta corretta e sicura.
Inoltre anche per i caregiver (siano essi familiari, infermieri o badanti) è fondamentale imparare le regole base per lo svolgimento dell’attività nel periodo in cui il paziente non è autonomo: vi sono infatti rischi di lesioni secondarie dovute ad una scorretta gestione del paziente quando sarebbe spesso possibile facilitare il compito e diminuire il carico assistenziale.
Tenete inoltre presente che, quale che sia la modalità scelta per svolgere l’attività, se vi sono movimenti residui nell’arto plegico è bene coinvolgerlo attivamente. Non è detto che il paziente lo faccia autonomamente, anche quando i movimenti dell’arto sono discreti (per una difficoltà di integrazione e di coordinazione dell’arto colpito), pertanto potrebbe essere necessario guidarlo nell’eseguire i movimenti possibili anche con il lato plegico.
Iniziamo quindi ad identificare le regole per la vestizione e svestizione sicura del paziente emiplegico, per la parte superiore del corpo (maglie, magliette, felpe):
- Vestire sempre prima il braccio plegico! Sarà più facile infilarlo per primo nel capo d’abbigliamento e poi proseguire con la vestizione.
- Svestire sempre per ultimo il braccio plegico! Sarà più facile levare la felpa prima dal braccio sano, che può eseguire anche movimenti complessi (o dalla testa, nel caso delle magliette), e lasciare per ultimo il braccio plegico.
- Per infilarlo in maniche lunghe, tenere la maglia in modo tale che la manica vada tra le ginocchia, creando in questo modo un passaggio comodo attraverso cui far passare il braccio chinandosi con il tronco in avanti.
- Successivamente infilare l’altro braccio e per ultima la testa.
- Inizialmente utilizzare capi d’abbigliamento larghi e comodi, senza allacciature complesse.
- Per chiudere una zip utilizzare una molletta da bucato agganciata ai pantaloni per tenere fermo il capo dal lato sinistro, dove vi è la parte che deve restare fissa della cerniera lampo (coppa). Questo ovviamente risulta più difficile per i pazienti con emiplegia omolaterale a quella di dominanza (cioè destra per i destrimani e sinistra per i mancini) perché richiede una grande abilità della mano sana.
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Proseguiamo quindi con le regole per la vestizione e svestizione sicura del paziente emiplegico per la parte inferiore del corpo (pantaloni, calze e gonne):
- Vestire sempre prima la gamba plegica! Sarà più facile infilarla per primo nel capo d’abbigliamento e poi proseguire con la vestizione.
- Svestire sempre per ultima la gamba plegica! Sarà più facile levare il pantalone prima dalla gamba sana che può eseguire anche movimenti complessi, e lasciare per ultima la gamba plegica.
- Inizialmente utilizzare capi d’abbigliamento larghi e comodi, senza allacciature complesse.
- Accavallare la gamba plegica sulla sana per infilare i calzini e i pantaloni. Solo dopo essersi assicurati che il piede sia uscito dal pantalone, proseguire tirandoli sopra al ginocchio.
- Infilare nel pantalone anche la gamba sana, tirandoli su sempre oltre al ginocchio ed alzarsi in piedi con un appoggio frontale per avere più sicurezza.
- Se non si riesce a stare in piedi, utilizzare il cammino ischiatico da seduto per tirare su i pantaloni. Il paziente deve, cioè, trasferire il carico sul gluteo destro in modo tale da poter tirare su i pantaloni a sinistra e viceversa. Proseguendo in questo modo con ripetuti trasferimenti di carico, sarà possibile alzare i pantaloni fino alla vita.
- Per infilare ed allacciare le scarpe, quale che sia il metodo utilizzato (uso di una sola mano, coinvolgimento della mano plegica, utilizzo di stringhe elastiche…) si consiglia di accavallare le gambe e/o utilizzare uno sgabello non molto alto posto di fronte.
- Per infilare le calze utilizzando una sola mano si può allargare l’apertura del calzino utilizzando le prime tre dita della mano.
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Concludiamo quindi con i consigli per i caregiver:
- Durante la vestizione dell’arto superiore (cioè mentre si infila il braccio plegico nella manica) NON sollevare il braccio inutilmente oltre il livello della spalla. Ciò potrebbe causare dei danni all’articolazione dovuti al conflitto osseo dell’omero con l’acromion della scapola.
- Per la vestizione degli arti inferiori a letto, insegnare al paziente a fare il ponte può rendere molto più semplice e veloce non solo il passaggio sotto ai glutei di pantaloni e simili, ma anche le procedure di pulizia e l’eventuale utilizzo di padelle e traverse.
- Se fare il ponte non fosse possibile, si può richiedere al pz di girarsi sul fianco da supino e procedere a tirare su i vestiti. Durante questa procedura, fate ATTENZIONE al braccio plegico: è importante che non finisca sotto il corpo quando il paziente si gira da quel lato.
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Vi sono poi alcuni ausili che possono facilitare la vestizone e svestizione, non solo nel paziente emiplegico ma in molti altri casi, come ad esempio l’infilacalze o la pinza lunga per raccogliere oggetti dal pavimento. A questo proposito vi suggerisco alcuni siti dove trovare oggetti utili per facilitare la vita quotidiana:
- https://www.lyddawear.com
- https://www.dmail.it/
- https://www.rehastore.it/55-ausili-per-la-vita-quotidiana
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